domenica 22 dicembre 2019

Buon Natale!


Tanti auguri di un sereno Natale e un 2020 fichissimo.
Possano avverarsi tutti i vostri desideri!

Il mio (uno dei tanti) è continuare a scrivere per avere l'onore di divertirvi.

giovedì 10 ottobre 2019

"Natale a Cimballeto" è in forno!




Se immaginiamo la creazione di un libro come a una torta, possiamo dire che abbiamo messo l'impasto in forno.
Se la paragoniamo a una gravidanza, possiamo annunciare che iniziamo ad avvertire le doglie. Siamo in travaglio!!!

Lunedì scorso ho firmato il contratto con la Porto Seguro Editore di Firenze e adesso c'è tutto un team che si sta occupando del mio "bambino". Stanno correggendo gli errori (spero pochi, o per lo meno meno di quelli che mi sono sfuggiti in "Delitto alla sagra del cimballo"), creano la copertina, curano l'impaginazione. Quando poi sarà tutto pronto mi verrà chiesto: "Va bene così?" e io, se sarò d'accordo, acconsentirò alla pubblicazione. Tutto questo in venti giorni. Già perché il 31 Ottobre usciamo! Si mangia la torta! Darò la luce alla creatura!

Poi partirò con le presentazioni. Per iniziare ne faremo una a Firenze e una a Fauglia (qui di sicuro sennò mi linciano). Inoltre posso già annunciare che dal 7 al 10 Novembre sarò ospite del Pisa Book Festival. Venitemi a trovare presso lo stand "Associazione i cavalieri - We Write!" (stand P127).

Il 31 Ottobre, per quelli a cui fosse sfuggito il particolare ganzo, è anche Halloween e nemmeno a farlo apposta, il mio editore (Paolo Cammilli) ha una bella maglia arancione, nella foto sopra. Bada bellino com'è intonato!

Insomma non siete eccitati? Valdemaro is back!

lunedì 19 agosto 2019

E anche quest'estate non sono impazzita!





Ricordo benissimo l'anno in cui, a inizio Settembre, andai dal dottore per dei capogiri e lui mi disse che mi si erano staccati gli otoliti da entrambi gli orecchi. "Sei stressata in questo periodo?" mi chiese.
AHAHAHAHAHAH! Stressata? Io? E perché mai? Ne ho forse motivo? Ho forse due bimbetti, di 7 e 10 anni, che non fanno che litigare da mane a sera? Ho forse un altro figliolo di un anno che ancora si sveglia continuamente di notte e vuol stare perennemente in braccio di giorno? 
Comunque quell'anno non impazzii.

L'anno seguente arrivai a fine estate con una gastrite numero uno. La pre-adolescenza bussava prepotentemente alle porte mentre il figlio più piccolo aveva imparato a  camminare e quindi rimpiangevo le giornate in cui voleva stare sempre in braccio, avevo le spalle infiammate, ma per lo meno la situazione era sotto controllo e non rischiavo l'infarto ogni volta che lo trovavo arrampicato da qualche parte. 
Riuscii a sopravvivere anche quella volta.

L'estate scorsa, forse perché avevo nel cuore vivo il miraggio che a Settembre il piccolo avrebbe iniziato l'asilo, stavo una favola.
Ero riuscita a pubblicare "Delitto alla sagra del cimballo" ed ero stata contattata per eventi e presentazioni. Finalmente ecco che realizzavo il mio sogno di una vita! 'Fanculo i figlioli che si scannavano tra di loro.

Quest'anno... mah... diciamo che se dovevo fare la botta, l'avevo bell'e fatta.
I figlioli sono in piena adolescenza (anche quello di quattro anni, mi viene da pensare) e mi par d'essere più un gladiatore nell'arena che una mammina tutta piscina e crostate.
Dopo la vittoria della mia lista alle comunali, sono stata nominata direttrice editoriale de "Il Coccolone", la rivista dell'amministrazione del mio paese, e per Settembre deve essere pronto tutto il numero ma non c'ho uno straccio de articolo finito. (Ahahahah! - risata isterica-).
Ho iniziato a lavorare come cameriera nel fine settimana, perché il mestiere di scrittrice ti fa fare la fame, sappiatelo e questi figlioli mangiano come cavallette. Quindi ho dovuto studiare per sostenere l'esame per l'attestato HACCP. Esame conseguito, con specializzazione in allergie e celiachia (quanti bei nuovi spunti per i prossimi romanzi e... meno male che non sono ipocondriaca sennò smettevo di mangiare).
Per Ottobre la mia editrice vuol ricevere "Natale a Cimballeto" in modo da uscire precisi precisi per le feste. E su questo sono contenta di annunciare che... sono in una botte di ferro: sono a metà del penultimo capitolo.

E tutto questo SENZA ASSUMERE DROGHE!!!

Ora vado a portare la biada all'unicorno che vedo in giardino. Ma sono contenta perché non sono impazzita!



martedì 6 agosto 2019

La storia di quella volta che pensammo fosse piovuto lo Stacchini dal tetto


Quel pomeriggio avevo un mal di testa che mi portava via, ma volevo ottimizzare il tempo per aver il week end più libero possibile, così andai a far la spesa (con tutti e tre i bimbi).
Quando rientrai, non riuscii nemmeno a mettere a terra le buste che mi bussò il vicino alla porta sul retro.
«Ci sono quelli dell'autospurgo (già... l'aveva detto l'amministratrice condominiale che sarebbero venuti oggi) che non riescono ad aprire il "tombino".» (tale pozzetto fu ritrovato un mese prima quando abbiamo iniziato a ristrutturare il giardino e non era mai stato aperto da 20 anni... mio suocero, che abitava qui prima di noi, sosteneva che non c'era... invece ci aveva fatto passare il sentiero di mattonelle sopra)
Insomma, questi smadonnavano e cristonavano perché sembrava saldato. Andai a prendere una mazzetta per aiutarli e nel frattempo mi suonarono alla porta.
Damiano mi venne a cercare e annunciò che la figlia della vicina mi voleva, così mollai gli autospurgatori e andai a vedere.

Vi giuro che è tutto vero, quello che sto per raccontarvi mi fa ancora ridere.

Mi affacciai e Irene (la figlia universitaria della vicina) mi farfugliò qualcosa tipo: «Mi è cascato lo Stacchini su Teo dal tetto!»
Io, che anche se stavo qui da 5 anni ancora non conoscevo tutto il vicinato, non capivo. E poi lei parlava velocissima, correva avanti e indietro, così mi sporsi al di là del mio muretto e vidi due gambe di uomo, immobili. Allora realizzai. Rientrai. Dissi ai bimbi di piazzare Giordano, il mio figlio più piccolo che aveva un anno, su youtube (che so che così non rompe) e di stare buoni che era un'emergenza. Raggiunsi la vicina.
L'uomo era supino ma non riusciva a parlare, aveva vomitato.
Irene correva avanti indietro e mi disse:
«Ero in salotto a studiare con le bimbe (Iride, la mia vecchia baby sitter, e un'altra) quando abbiamo sentito una botta e Teo (il suo cane) piangere, ma non ci siamo affacciate subito. Dopo un po' che Teo guaiva ci siamo affacciate e ho visto un uomo... ma io ho pensato: è un ladro che voleva entrare dal bagno di sopra e è caduto dal tetto su Teo... così non sapevo che fare.. se chiamare la polizia... poi ho visto che era lo Stacchini...»
Lo Stacchini è un vecchietto che abitava 3 case più giù della mia, operato all'anca da sei mesi all'epoca...

Iride rideva in maniera irrefrenabile, Irene correva per tutto il giardino, l'altra ragazza aveva il cellulare in mano e chiedeva: «che faccio? chiamo il 118?» e io «Certo, fai presto!» e lei «Ma non so cosa dire!» Così mi passò il cell.
Mentre aspettavo che rispondessero guardavo in aria e mi chiedevo "come cazzo ha fatto a cadere dal tetto?". Parlai con la signora del 118 e orribilmente mi accorsi che mi veniva da ridere quando provavo a spiegare che credevamo fosse caduto dal tetto.
Ci mandarono TRE ambulanze.

Damiano, il mio figlio maggiore, mi venne a dire che quelli dell'autospurgo mi volevano, così tornai da loro e gli dissi di spaccare tutto ma aprire quel cazzo di tombino, ma loro volevano l'autorizzazione di mio marito (???). Allora chiamai Alessio e gli dissi di tornare subito a casa e aggiunsi di non spaventarsi se arrivando vedeva l'ambulanza fuori da casa nostra.

Tornai dalle ragazze.
Irene era andata a cercare la moglie dello Stacchini che però non era in casa.
Iride continuava a ridere.
Il cane continuava a piangere perché si era fatto male quando lo Stacchini gli era piombato addosso.
L'altra ragazza guardava in cielo (forse si aspettava che iniziassero a piovere vecchi?).
Iniziai a notare che c'erano dei vasi rotti vicino alla porta di casa.
Provai a parlare con lo Stacchini... ma disse solo che la moglie era uscita a comprare qualcosa ma tornava subito. Vidi che aveva le chiavi in mano...
Arrivò l'ambulanza, la prima, ma tirò dritta. Mandai Irene a chiamarla. Lo Stacchini vomitò e disse che aveva mal di pancia. Aggiunse che c'erano dei bei vasi... Allora pensai: "questo voleva andare a casa sua ma ha sbagliato cancello (sono tutti uguali) ed è inciampato perché ci sono dei vasi lungo il vialetto (che a casa sua non ha)."
Arrivarono i dottori, presero i parametri, provarono a spostarlo, si muoveva, muoveva le gambe. 

Tornai da quelli dell'autospurgo, gli dissi di fare tutta la filata di villette e lasciare la mia per ultima, sperando di prendere tempo.
Caricarono Verano sulla barella e nel frattempo arrivò la moglie (che era a guardare quelli dell'autospurgo nel retro di casa mia e io manco sapevo che era la moglie dello Stacchini) e disse «Ci risiamo!»
Io e Irene ci guardammo con occhi grandi come uova al tegamino.
Lo caricarono sull'ambulanza ma non partirono.

Mentii a quelli dell'autospurgo dicendo che mio marito aveva chiamato e aveva detto che va bene, che potevano forzare il tappo.

Tornai sul davanti.
Noi ormai ridevamo come cretine e non riuscivamo a smettere tant'è che dissi:
«Oh ragazze questi non partono, non è che lo Stacchini sta morendo e noi qui ridiamo come sceme?»
La moglie dello Stacchini, poi scoprii, aveva detto «Avviso mio figlio» e quelli del 118 avevano pensato che volesse aspettarlo, fino a quando lei ha poi spiegato che abita in Spagna.

Tornai in casa, i bimbi avevano messo a posto la spesa ma erano preoccupatissimi, quindi li rassicurai.

A quel punto, mi ricordai di quelli in giardino, andai fuori e quelli mi dissero:
"Signora, abbiamo spaccato, non è quello che cercavamo ma va tutto bene, non c'è nemmeno bisogno di aspirare!"

Una prece per il tombino e per me.

Ah, lo Stacchini, a oggi, sta meglio di me: macina km a piedi ogni giorno e la sera si mangia il gelato in piazza con la moglie.

mercoledì 24 luglio 2019

La storia di quella volta che aspettavo la fine della centrifuga


Tratto da una storia tristemente vera.


Se mentre aspettate che la lavatrice abbia terminato la centrifuga, vi viene in mente di sistemare quel gancino che tiene l'asciugamano vicino al viaino (lavandino per lavare i panni), mettetevi le mani in culo. Date retta a una bischera.

Sono le 10 del mattino, a momenti la lavatrice finisce il suo ciclo di lavaggio... ho rimesso a posto due scatoloni, pulito il mobiletto nella lavanderia, letto 3 pagine di "Vera- si fa così" (guida alla perfetta massaia degli anni '60, trovato in un cassetto in garage), riposto i giochi del mare e ora? che faccio? Su non ci posso andare perché tra 5 minuti devo scendere a stendere, qui è tutto in ordine... che faccio?
Aspetta... questo appendi-strofinacci che ho inchiodato al muro è un po' lento... sai cosa? Un puntino di silicone e lo fisso meglio!

Dov'è la pistola? Ah sì è su, la vado a prendere! (Ecco, a dimostrazione che su ci potevo andare... XD )

Dunque... l'ho usata l'ultima volta martedì... è un po' durina...
Cazzo! Ma non viene nulla, hai voglia a spingere!
'Fanculo ma come mai?
Muoviti, maledetta stron... FRRRRRRRRRRRRRUTTTT!

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

Silicone ovunque!
Con che cazzo pulisco? Ah, ecco uno strofinaccio che avevo messo a lavare...
ma quanto ce n'è?
Intanto mettiamone un po' sull'appendino...

"Damianooooooooo! Portami un rotolo di scottex!"

Dario:"Mamma, posso stare qui a vedere che fai?"
"Noooooooooooo, amore vai fuori di qui. Vai, bellino, vai...fai una cosa... fai un giro in bici ok? Damianooooooooooooooooooo, allora? 'sto scottex?'"
Damiano a corsissima: "Eccolo mamma ma no m'è riuscito di levarlo dalla plastica!"
"Faccio io, te scappa!!! Mettiti in salvo!!! Non pensare a me...!"

Ok, con una mano tengo l'appendino attaccato al muro, con l'altra ho la pistola che cola silicone a litri, con la bocca mordo l'involucro della carta assorbente... eh! Rotta si è rotta ma come lo afferro un rotolo? Ok, ce la posso fare... appoggio la pistola su ripiano dove si sfregano i panni difficili e... ta daaaaaaaaaaaaaaaaaan! Preso il rotolo. Ma dov'è la pistola?

Cazzoooo! Eccola lì, sul fondo del lavandino adagiata su un mucchio di silicone grande come una porzione di macedonia di Buddy il boss delle torte...

Ok, mollo l'appendino, agguanto la pistola e col diluente la pulisco tutta. Tolgo ogni traccia di silicone.
La cartuccia è vuota. Ecco. Ora come glielo spiego ad Alessio che ce l'aveva messa nuova lunedì?
IDEA!La sostituisco!

Ma cazzo, come si sfila quella vecchia? E provo a tirare, provo a spingere, uso il pappagallo, niente. Non viene. Potrei gettarla e correre a comprarne un'altra! No già... sono senza patente (non fate domande)!

IDEONAAAAAAAAAAA! La nascondo!

La butto sopra la libreria. Oh, in qualche modo ci sarà arrivata...

Bene. Ora, l'appendino...
NUOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! Il silicone era fresco e non ha tenuto nulla... l'appendino è finito dietro alla lavatrice... come c'arrivo?
Con le pinze da cucina!

Corro su, prendo le pinze, rivado giù, agguanto l'appendino... è impastato di silicone laniccio e chiodi... chiodi? Ah sì... si vede che quando provai a inchiodarlo e mi si rompevano tutti i chiodi e io poi non li trovavo più e m'ero detta "forse sono schizzati lontanissimo..." in realtà si erano tutti rimpiattati dietro alla lavatrice pur di non farsi riagguantare!

Vabbè, non importa. guardo il muro... uhm.... ci sono dei buchi... eh sì... di quando inchiodai l'appendino... ok. Per prima cosa tappiamoli! (e ci ho stioccato un bioccolo di silicone su ognuno.) Seconda cosa... bisognerebbe appenderci qualcosa sopra... tipo una mensola! No, non è abbastanza. Un altro appendino! No, oramai ho iniziato con questo e QUESTO voglio metterci! Sì ma via... ho bell'e visto: mi ci vuole l'avvitatore e i tasselli.

Uhm.. un attimo!

In questo modo potrei occultare il tutto e Alessio non verrebbe mai a sapere nulla... però... cioè... io non l'ho mai usato il trapano... e su c'è solo quello di mio suocero... se disgraziatamente mi si rompe? Oh, capita. A volte i trapani SI rompono....

Ok, no.

Vabbè... non importa... Non se ne accorgerà! A volte torno dalla parrucchiera e mi dice "Ah, ma c'hai i capelli lisci?" dopo tre giorni che deambulo con i capelli stirati... in tre giorni faccio a tempo a ritoccare il muro con gli acrilici... tanto è temporaneo... poi ci metto l'appendino...

ok. ce la posso fare. e poi IDEONAAAAAAAAAAAAAA!!!!

Internet mi dirà come si cambiano le cartucce alla pistola per silicone!
Sììììììììììììììì, W Youtube!
Devo solo aspettare dopo pranzo e con caaaaaaaaaaaaalma fare..
"Amore, ho messo la moto giù invece che davanti... CAZZO E' SUCCESSO AL MURO?"

Cazzo.

"Cosa è successo al muro? che muro? perché? la moto? come mai dietro invece che davanti? Come mai quando mi stiro i capelli non te n'accorgi che dopo tre giorni e una decina di buchi nel muro li vedi subito? Non mi ami più lo vedi? Avevo ragione io quando ti dicevo che non mi guardi più come i primi tempi! Ora bisognerà tornare all'IKEA!"

Vinto!!! Slealmente, giocando il jolly, ma ho vinto!

p.s.
Don't try this at home.

domenica 21 luglio 2019

La lettura estiva ideale


Immagina un borgo della Toscana. La campagna cambia colore col passare delle stagioni, i profumi dei salumi e dei formaggi ti inebriano quando passi davanti alle botteghe, le strade strette con i fiori sui davanzali sono così pittoresche! Sono soavi persino le bestemmie degli anziani che giocano a briscola fuori dai bar.
Ecco, questa è Cimballeto. I turisti accorsi per l'annuale sagra, gli indigeni in fermento per la gara che vede contro le ricamatrici del paese, l'estate che sta finendo e un omicidio che sconvolge tutti.

"Delitto alla sagra del cimballo" è il mio romanzo d'esordio e l'ho scritto per farti divertire. Sì, c'è il mistero dell'assassinio, sì c'è l'indagine che prosegue con l'aiuto e nonostante la protagonista, ma soprattutto ci sono i dialoghi tra i suoi personaggi che ti faranno piangere dalle risate e ci sono i colpi di scena che ti terranno inchiodato al libro fino a che non leggerai il finale e allora dirai: "Ma io vorrei andarci per un week-end!"

Eh sì, vorresti davvero andare a pranzo una domenica a farti coccolare dalla Valchiria, o a bere una spuma al bar con Aldemaro e il Morini, o a farti due risate con Stella mentre cerca di spingerti tra le braccia dell'affascinante ispettore che conduce le indagini.

Che tu sia ad abbronzarti su una spiaggia in riva al mare o a frescheggiare in montagna, questo è il romanzo che ti appassionerà e ti divertirà. Ti rilasserà e ti terrà allo stesso tempo sulle spine. Tutti coloro che lo hanno già letto, mi hanno confessato che non riuscivano a staccarsi dalle pagine. Alcuni lo hanno iniziato e finito nell'arco di un giorno. E quasi nessuno ha capito chi fosse l'assassino finché non l'ho svelato io alla fine. Vuoi provare a sfidarmi? Vediamo se lo scopri da solo.

Trovalo su Amazon a questo link:
https://www.amazon.it/Delitto-alla-sagra-del-cimballo/dp/B07FSN4YBH/ref=asap_bc?ie=UTF8
e partecipa alla sagra del cimballo, soggiorna in un tipico borgo toscano e scopri chi ha ucciso la bella ristoratrice.

E poi entro la fine del 2019 uscirà a gran richiesta, il seguito. Vorrai mica leggere "Natale a Cimballeto" senza sapere cosa è successo prima?

Ah, e fammi sapere quanto ti sei divertito! Buone vacanze 😘
Silvia